14 Ott A Londra e Bruxelles le elezioni scuotono l’immobiliare
di Francesco Fasanella MRICS
Le elezioni politiche inglesi aprono a un vastissimo programma di investimenti in edilizia che influenzerà il mercato nei prossimi anni mentre la nuova Commissione europea vuole fare degli edifici europei i primi a impatto zero.
Il mercato immobiliare nel Regno Unito e in Europa sta vivendo una fase di grande cambiamento, influenzata dalle recenti elezioni politiche e dalle riforme economiche poste in essere. Nel Regno Unito, il nuovo governo laburista ha introdotto importanti riforme nel settore immobiliare, mentre in Europa, una nuova maggioranza parlamentare e una nuova Commissione Europea hanno in programma di implementare iniziative per migliorare la sostenibilità degli edifici e ridurre le emissioni di CO2.
Scenari nel Regno Unito
Il mercato immobiliare nel Regno Unito è in una fase di ripresa e trasformazione. Le recenti elezioni generali hanno portato al potere un nuovo governo laburista, che ha subito iniziato a introdurre riforme significative nel settore della pianificazione urbana e degli obiettivi di costruzione di nuove abitazioni.
Il nuovo governo laburista ha fissato un obiettivo ambizioso: costruire 1,5 milioni di nuove abitazioni nei prossimi cinque anni. Questo traguardo sarà raggiunto attraverso modifiche al National Planning Policy Framework, la reintroduzione di target obbligatori per la costruzione di nuove case e l’utilizzo di terreni brownfield e green belt di bassa qualità. Il primo ministro Keir Starmer ha sottolineato l’importanza di “far ripartire le costruzioni in Gran Bretagna”.
Il governo intende anche potenziare la costruzione di abitazioni sostenibili economicamente, migliorando la qualità e l’efficienza energetica delle nuove costruzioni. Questo non solo contribuirebbe a risolvere la crisi abitativa, ma promuoverebbe anche uno sviluppo urbano più sostenibile. L’obiettivo è costruire oltre 66.100 abitazioni di questo tipo ogni anno, con almeno 51.500 di queste destinate all’affitto sociale. Questo impegno mira a contrastare la carenza di alloggi a prezzi accessibili, che è stata una delle principali criticità del mercato immobiliare britannico degli ultimi anni.
La recente riduzione dei tassi d’interesse da parte della Banca d’Inghilterra (di 25 punti base), la prima dal 2020, ha già avuto un impatto positivo sul mercato immobiliare. I tassi ipotecari sono diminuiti, aumentando la fiducia tra gli acquirenti e stimolando le attività di compravendita. Attualmente, i tassi ipotecari per mutui a due anni sono in media del 5,42%, mentre i mutui a cinque anni si attestano al 5,04%. Questa riduzione dei tassi (che si prevede continuerà nei prossimi mesi) potrebbe portare a un aumento delle transazioni immobiliari, in particolare durante l’autunno, quando gli acquirenti che avevano sospeso i loro piani di acquisto a causa delle elezioni torneranno sul mercato.
La stabilità dei tassi ipotecari è cruciale per il mercato immobiliare, poiché permette agli acquirenti di pianificare a lungo termine senza temere improvvisi aumenti dei costi di finanziamento. Un ambiente di tassi d’interesse più bassi potrebbe stimolare ulteriormente la domanda di abitazioni, portando a un aumento delle vendite e dei prezzi delle case.
Il nuovo governo ha posto una forte enfasi sulla sostenibilità. Sono stati annunciati investimenti significativi per migliorare l’efficienza energetica delle abitazioni esistenti e per garantire che le nuove costruzioni siano allineate agli standard ecologici più recenti. Le iniziative per la sostenibilità includono l’implementazione di tecnologie verdi nelle nuove costruzioni. Inoltre, il governo intende promuovere la ristrutturazione delle abitazioni esistenti per migliorarne l’efficienza energetica, offrendo incentivi fiscali e sussidi per incoraggiare i proprietari di case a intraprendere lavori di ristrutturazione ecologica. Si prevede di investire 6 miliardi di sterline nei prossimi tre anni attraverso programmi di incentivi per l’installazione di pannelli solari e altre tecnologie verdi.
Scenari in Europa
Anche in Europa, il settore immobiliare sta attraversando cambiamenti significativi a seguito delle elezioni del nuovo Parlamento europeo e delle riforme introdotte dalla Commissione Europea. Le politiche europee si concentrano sulla costruzione di abitazioni sociali e sull’implementazione di misure per rendere gli edifici più efficienti dal punto di vista energetico, in linea con il Green Deal europeo. Questo ambizioso piano include una serie di misure per migliorare la sostenibilità degli edifici, che rappresentano una delle principali fonti di emissioni di CO2.
La nuova maggioranza parlamentare e la nuova Commissione Europea in fase di insediamento stanno portando avanti il Green Deal europeo, che mira a rendere l’Europa il primo continente a impatto climatico zero entro il 2050. Questo include l’adozione di standard minimi di efficienza energetica per tutti gli edifici nuovi ed esistenti, l’introduzione di incentivi fiscali per i proprietari di case che migliorano l’efficienza energetica delle loro proprietà e la promozione di pratiche di costruzione sostenibile.
Un esempio significativo di queste politiche è rappresentato dall’iniziativa Renovation Wave, che mira a ristrutturare 35 milioni di edifici entro il 2030. Questa iniziativa prevede investimenti di circa 275 miliardi di euro all’anno e si concentra sull’aumento dell’efficienza energetica degli edifici, riducendo le emissioni e migliorando la qualità della vita dei cittadini europei. Inoltre, la Commissione Europea sta lavorando per semplificare le procedure burocratiche e facilitare l’accesso ai finanziamenti per i progetti di ristrutturazione.
La Commissione Europea ha stanziato oltre 100 miliardi di euro per finanziare progetti di ristrutturazione e miglioramento energetico degli edifici nei prossimi dieci anni. Questi fondi saranno utilizzati per supportare progetti che riducono le emissioni e migliorano l’efficienza energetica, contribuendo agli obiettivi del Green Deal europeo.
La politica abitativa europea si estende anche alla promozione dell’inclusività sociale attraverso la costruzione di abitazioni accessibili. Un esempio è rappresentato dal programma Housing First, che mira a fornire abitazioni stabili alle persone senza fissa dimora, migliorando così la loro qualità della vita e facilitando l’integrazione sociale.
In conclusione, sebbene il Regno Unito e l’Europa condividano obiettivi simili in termini di politiche abitative e sostenibilità, le loro strategie differiscono in parte. Il Regno Unito, guidato dal nuovo governo laburista, punta principalmente a incrementare l’offerta di abitazioni attraverso riforme della pianificazione urbana e la riduzione dei tassi d’interesse, focalizzandosi su case accessibili e protezione dei diritti degli inquilini. In Europa, la nuova maggioranza parlamentare e la Commissione Europea stanno adottando un approccio integrato, migliorando l’efficienza energetica degli edifici e promuovendo la sostenibilità tramite il Green Deal. Le prospettive sono positive, ma entrambe le regioni devono affrontare sfide importanti per realizzare questi ambiziosi obiettivi.